Oggi vorrei darvi una chiave diversa per poter gestire alcuni momenti che si potranno creare con i vostri figli, è l’atteggiamento dell’adulto dotato di saggezza ed esperienza che per proteggere la parte morale, fisica ed emotiva del proprio figlio crea dei suoi punti fermi. Questi punti fermi, imposti dall’amore e dal buon senso, non limitano ma racchiudono l’energia evolutiva del bambino.
Mi spiego meglio.
Durante i momenti di disaccordo e di nervosismo il genitore spesso si rivolge al figlio con toni imperativi, come: “Fila a sedere! Fila in camera tua!”.
È evidente che in queste occasioni vengono a mancare le giuste risorse per gestire una rottura nella relazione e l’unica risposta che otteniamo è quella di allontanare il bambino.
Come potrebbe cambiare la situazione se i genitori modificano il modo di porsi?
Potrebbe aiutare il pensiero che ci stiamo relazionando esattamente con una persona, identica a noi, anche se piccola con emozioni, sensazioni, paure esattamente identiche alle nostre?
Proviamo a dire:
“Che ne pensi se adesso ci calmiamo? Che ne pensi se ci sediamo e parliamo? Che ne pensi se ci sediamo e mi abbracci?”
Il bambino che sicuramente avrà percepito molto bene il nostro d’animo si sente partecipe e non escluso, si sente parte integrante. Un rapporto è fatto di alti e bassi, è fatto di bisogni completamenti diversi, è fatto di discussioni, ma alla base ci deve essere amore, rispetto e dialogo.
Anche il modo in cui ci rivolgiamo deve racchiudere la giusta amorevolezza, non possiamo pretendere di essere ascoltati se urliamo, non possiamo pensare di ricevere l’attenzione del bambino se ci rivolgiamo a lui guardando altrove.
Abbiamo un grande strumento: la comunicazione verbale e non verbale. Quando vi rivolgete ai bambini un modo efficace per essere sulla stessa linea è quello di stabilire un contatto visivo e corporeo, nel bambino piccolo potreste prenderlo in braccio, nel bambino della fascia 3-6 potreste abbassarvi o inginocchiarvi davanti a lui e per l’adolescente potreste appoggiare una mano sulla sua spalla.
Le emozioni negative, per essere superate, devono essere affrontate e non negate.