Si dice che la televisione sia fonte di conoscenza e di cultura. Pensiamo a quando i nostri genitori avevano la possibilità di guardare i notiziari solo all’interno dei bar che li trasmettevano.
Da allora a oggi sono cambiate molte cose, soprattutto è cambiata la società e quello che propone.
Siamo nel 2021 e non mi sento di dire, che dovremo chiudere la tv in un armadio, mi sento però in dovere di informare i genitori per farne un uso corretto.
Quando pensiamo che i bambini siano curiosi e concentrati a vedere tv, tablet, pc e cellulare in realtà ci sbagliamo, non sono concentrati, sono ipnotizzati.
La tecnologia allontana dalla realtà: almeno fino ai 7 anni di età, il bambino è in una fase in cui vive inconsciamente le esperienze, abbandona il mondo della fantasia, in modo molto graduale, per conoscere quello della realtà. Vedere ad esempio video o cartoni dove si ha un’idea di realtà molto distorta, non lo aiuta nello sviluppo.
La tv o gli apparecchi elettrici non devono diventare delle babysitter, non lasciamo che la tv sia una compagna di attività, se si ha la possibilità di lasciare il bambino con altre figure dai nonni, alle amiche, a figure professionali. Fate in modo che il loro sapere, le loro storie, diverse dalle vostre siano delle attività a cui dedicarsi.
Attenzione a vista e udito: tutti questi apparecchi, dovrebbero essere visti con una luce soffusa, 2 metri di distanza e a volume basso. La prima visita con l’oculista nei primi 3 anni di vita è di grande prevenzione per problemi anche piccoli, che si potrebbero avere in futuro.
Passività e mancanza di movimento creano agitazione: vi siete mai fermati a osservare i vostri bambini dopo 5 minuti in cui sono stati davanti ad un apparecchio? Hanno bisogno di muoversi, di correre, di essere attivi e non solo, sentiranno anche il bisogno di dialogare, di alzare la voce.
Vi sarà capitato sicuramente di passare accanto ai bambini e dire: “Adesso basta, spegnilo immediatamente!” e vedere che questo non avviene.
Questo comando così imperativo, agli occhi loro è un ordine, del tipo qualsiasi cosa tu stia facendo, smetti subito, quasi come se lui fosse incapace di scegliere.
Immaginate di essere comodamente distesi sul vostro divano, alla tv stanno trasmettendo il vostro programma preferito, e sul momento più bello, arriva vostro figlio e vi reclama con insistenza, magari vi prende anche il telecomando e vi spenge la tv oppure, vi prende il telefono di mano.
Sono quasi certa che vi arrabbiereste, almeno a me farebbe innervosire. Lo percepirei come una mancanza di rispetto.
Immagina la stessa situazione però con tuo figlio che mentre ti stai riposando ti si avvicina e ti dice: “Mamma, appena puoi, quando hai terminato questo programma, mi raggiungi in camera?”
Avvertiresti il tutto come un favore, una richiesta di amore o di aiuto, una collaborazione.
Provate a chiedete al bambino di spegnere quell’apparecchio con gentilezza, senza abbandonarlo a sé stesso una volta fatto, ma bensì fate sentire la vostra presenza, dedicatevi a fare un’attività insieme, passate del tempo significativo con loro.
L’educatore ha il compito di mostrare rispetto al bambino come farebbe con un adulto. È importante il modo con cui si rivolge, il modo con cui gli parla e gli chiede il permesso. Permettendo al bambino di svilupparsi a suo modo. Questo non significa che l’adulto non sia responsabile ma stabilirà i limiti necessari, senza passività né aggressività, ma con fare generoso e rispettoso.
Per togliere la tentazione dello schermo, poniamolo fuori dalla nostra vista e dalla portata del bambino. Ad esempio: siamo fuori a cena, nostro figlio si annoia, non mettiamogli il cellulare in mano, ma piuttosto attiriamo la sua attenzione su come lavora il cameriere, oppure portiamo delle attività da fare insieme mentre aspettiamo, seduti al tavolo, la nostra cena. Ridimensioniamo anche la nostra attività davanti a uno schermo, mentre noi dobbiamo lavorare al pc possiamo lasciare che nostro figlio guardi un documentario e una volta terminato tutti spegniamo gli apparecchi.
Infine, vi suggerisco di supervisionarli, quando sono davanti a uno schermo, scorrono così tante cose che potrebbero creare problematiche future.